La tua bocca è un giardino, i tuoi denti sono dei fiori.Un giardino ha bisogno di cure per far crescere i suoi fiori belli e sani. La tua bocca è il giardino di cui prendersi cura quotidianamente.

Le gengive sanguinano, cosa vuol dire?

Parodontite e Malattie sistemiche
La parodontite se non viene curata oltre alla perdita dei denti può aggravare le malattie cardiovascolari , il diabete e può comportare complicanze ostetriche , quali il parto prematuro.
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Etiologia della parodontite
La parodontite è una infiammazione atipica del nostro organismo: la peculiarità è conferita dalle caratteristiche anatomiche della regione interessata. I denti sono gli unici tessuti mineralizzati parzialmente esposti all'ambiente esterno, e come tali offrono una superficie idonea per la formazione di una biopellicola: un sottile velo di batteri, proteine, glucidi e acqua che rappresenta un terreno di coltura ideale per numerose specie batteriche. Viceversa gli altri tessuti esposti all'ambiente esterno (cute e annessi cutanei) tramite l'esfoliazione evitano l'accumulo batterico. Sulla biopellicola, possono quindi aggregarsi svariate specie batteriche, che determinano la formazione della placca batterica. La placca è però condizione necessaria ma non sufficiente a causare la parodontite: gioca infatti un ruolo indispensabile l'interazione con l'ospite, ovvero la qualità e la quantità delle difese individuali.

Ereditarietà della parodontite
La parodontite costituisce una patologia multifattoriale, e indagini epidemiologiche sostengono l'ereditarietà della Parodontite Aggressiva e un'aggregazione familiare anche della Parodontite Cronica. I ricercatori hanno dimostrato una grave forma di Parodontite Aggressiva dovuta ad una mutazione sul cromosoma 11, e concentrano i loro studi sui geni dei mediatori immunitari (citochine).

Classificazione della malattia parodontale
La classificazione delle malattie parodontali ha suscitato numerosi dibattiti nei decenni scorsi, quando le informazioni sulla eziopatogenesi erano decisamente più scarse. La tendenza più recente è stata quella di classificarle in base all'età, ma si è rivelata piuttosto imprecisa ed inutile. Dal 1999 è accettata la classificazione dell'American Academy of Periodontology, che prevede una Parodontite Cronica, più frequente negli adulti, ed una Parodontite Aggressiva, più frequente nella pubertà. Un gruppo a parte è rappresentato dalle rare forme ulcero-necrotiche. La parodontite è definita localizzata se riguarda meno del 30% della bocca; viceversa è considerata generalizzata.
PARODONTITE CRONICA
I segni clinici di parodontite cronica sono infiammazione gengivale, sanguinamento al sondaggio, perdita di attacco con formazione di tasca gengivale e riduzione dell'osso alveolare. Si manifesta come gengivite già nell'adolescenza, lentamente progressiva, che durante periodi di riduzione delle difese immunitarie presenta aggravamento acuto con associata perdita d'attacco. Nel corso della vita gli effetti patologici si cumulano, fino ad arrivare all'età adulta dove si palesano gli effetti distruttivi della malattia. L'entità di tale distruzione è in funzione dei livelli di placca, fumo, stress, diabete, efficienza del sistema immunitario. Il rischio di contrarre parodontite cronica è compreso tra 3 e 7 nei tabagisti; la risposta terapeutica in tali individui ha una prognosi più sfavorevole, e l'attenuazione dell'infiammazione indotta dal fumo tende a celare la reale gravità della patologia.

Parodontite Aggressiva

La parodontite aggressiva comprende rare forme di parodontiti caratterizzate da una progressione rapida. Si presenta generalmente come localizzata in età puberale, mentre la generalizzata è ancor più grave e colpisce principalmente i giovani adulti, ma anche pazienti più anziani. L'età non è comunque un buon discriminante per differenziare la forma cronica dalla aggressiva: condizioni igieniche particolarmente inadeguate possono causare la forma cronica anche nei bambini. Sia la forma localizzata che la generalizzata richiedono una predisposizione genetica, ma mentre la localizzata risulta insorgere per un'infezione da Actinobacillus Actinomycetmcomitans, in quella generalizzata è più importante il ruolo del Porphyromonas gingivalis e del Bacteroides forsythus. Anche nella forma aggressiva il fumo è un fattore di rischio, specialmente delle forme generalizzate. La diagnosi di parodontite aggressiva si basa sul riscontro di rapida perdita di attacco e di distruzione ossea di pazienti positivi all'anamnesi familiare, e sproporzione tra depositi batterici e gravità della distruzione parodontale in assenza di patologie sistemiche rilevanti.

Parodontite Ulcero-Necrotica

La parodontite Ulcero-Necrotica è una patologia distruttiva del parodonto caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da un materiale pseudomembranoso giallognolo. È prevalente nei giovani (20-25 anni) dei Paesi in via di sviluppo. Le lesioni necrotizzanti si sviluppano rapidamente e dolorosamente, con facilità di sanguinamento, talvolta spontaneo. La necrosi gengivale, a carico delle papille interdentali, sprofonda nell'osso alveolare coinvolgendolo. Associati alla patologia possono manifestarsi tumefazione linfonodale, febbre, malessere generale. L'igiene orale è tipicamente molto scarsa, anche perché lo spazzolamento dentale risulta provocare un forte dolore. Il decorso è generalmente acuto, e dopo l'attenuarsi della sintomatologia possono presentarsi ricorrenti episodi di riacutizzazione. Non è stata individuata alcuna specie batterica in grado di provocare di per se la patologia, ed inoltre la patologia non è trasmissibile con i consueti mezzi di contatto. Piuttosto si propende a ritenere che l'effetto dei prodotti metabolici dei batteri della placca risulti esacerbato in concomitanza con malattie sistemiche (AIDS, leucemia, morbillo, varicella, tubercolosi), malnutrizione, fumo, stress, depressione, scarsa igiene orale.




Prevenzione della parodontite
Dentisti ,igienisti dentali e ricercatori sono concordi nel ritenere che la parodontite non possa insorgere in una bocca correttamente pulita. Allo stesso tempo è evidente come alcuni individui, specialmente se appartenenti a nuclei familiari suscettibili alla patologia, necessitino di una igiene molto più accurata di altri al fine di evitare l'insorgenza della parodontite. La prevenzione è quindi effettuata con gli stessi strumenti della prevenzione della carie, ovvero utilizzando in modo corretto uno spazzolino in buone condizioni due-tre volte al giorno, ed il filo interdentale. Nonostante l'assenza di dolore, è importante non sottovalutare manifestazioni infiammatorie gengivali, bensì sottoporle all'analisi di uno specialista. Possono risultare utili anche i rilevatori di placca, speciali agenti chimici da utilizzare dopo aver lavato i denti per verificare l'efficacia dello spazzolamento.